Articolo scritto da Prem Siri K. K.

Alcuni giorni fa ho sentito la necessità di parlare con Massimiliano di questa mia sensazione di disagio, stanchezza, fastidio provata all’interno di una dinamica di relazione.

Una relazione con persone che amo e stimo, che indipendentemente da questo, mi faceva sentire un po frustrata, inadatta e tutta una serie di aggettivi che comunque rimandano al non sentirsi e al sentire che qualcosa non era allineato nel profondo con chi sento di essere.

Nonostante l’entusiasmo di sviluppare progetti e collaborare con persone così importanti per me, sentivo l’assoluta pesantezza e il blocco dell’energia a livello dello stomaco. Se provavo a cambiare posizione fisica, uscivo dal pensiero, sentivo subito il mio respiro che si apriva, il calore nel corpo e la vitalità che riprendevano il loro flusso completamente.

Max dice con assoluta semplicità: “ Prova ad osservare se ti senti fuori posto sistemico”, il posto che occupi all’interno della relazione non è quello giusto che dovresti occupare. “Ciò che trasmetti, sentendoti parlare è che non sembra una relazione tra pari, tra adulti intendo”.

Mi blocco, mi irrigidisco, lascio entrare le sue parole poi faccio un grande respiro di cuore, di petto e sento l’espansione. Il seme della nuova realtà si è radicato.

Lo Ri-conosco è così, sono fuori posto ed è una mia tendenza che nasce forse anche prima della mia famiglia di origine.

“A volte i genitori, pur essendo grandi e avendo dato la Vita, chiedono qualcosa ai propri figli. Sostegno, comprensione, a volte amore e i piccoli non vedono l’ora di aiutare i loro grandi, così spesso si finisce “fuori posto”, sistemicamente parlando. Questo ci apre una strada di possibili repliche nella nostra vita relazionale e sentimentale”.

Nelle relazioni, tolte quelle con i genitori in cui non si è mai tra pari – cioè i grandi danno e i piccoli ricevono – tipicamente la vita – nelle altre pur rispettando il ruolo che ognuno di noi riveste, si è tra pari – cioè tra adulti. Non è funzionale replicare comportamenti genitoriali.

Cosa accade quando si è al proprio “giusto posto sistemico”?

Quali sono i benefici? quali sono gli effetti collaterali?

La prima osservazione è che se sei al tuo giusto posto sistemico, da grande, da adulto, non ti presti a permettere a chi è in relazione con te di essere piccolo, tranne ai tuoi eventuali figli ovviamente.

Il primo beneficio è che tendi ad essere presente, a contribuire alla relazione, qualsiasi essa sia, in modo paritetico, equilibrando ciò che dai con ciò che ricevi ed eviti di essere in richiesta, smetti di desiderare di essere “visto” nel tuo ruolo, insomma inizi a smettere di frequentare l’idea che qualcuno debba riconoscerti e metti veramente in gioco il tuo potenziale.

Uno degli effetti collaterali per me è stato l’osservare anche con altri occhi il tema sempre più complesso del rapporto tra autorità e autorevolezza.

Più sei al tuo posto più riconosci l’autorità, spesso te ne distanzi e agisci con autorevolezza, cioè offri agli altri il meglio che hai da offrire senza la necessità di imporlo.

Altro effetto collaterale fantastico, smetti di comportarti come quando, da bambino fuori posto dovevi prendere decisioni o atteggiamenti che non erano fondati sull’esperienza, ma semplicemente sul dover agire perché un grande te lo aveva chiesto…..e di certo aveva poca autorevolezza.

Una persone autorevole non ha bisogno di contestualizzare costantemente il proprio ruolo nella relazione, semplicemente occupando il giusto posto, in allineamento con tutto il suo essere fisico, mentale e spirituale, la sua autorevolezza viene automaticamente riconosciuta e si manifesta.

Autorità e autorevolezza …

Nella mia esperienza l’autorità nasce dalla insicurezza e dalla voglia costante di essere riconosciuti per ciò che si fa e si è all’interno dei vari sistemi, l’autorevolezza non ha bisogno di conferme poiché viene dall’assoluta certezza di occupare il giusto posto e di avere le competenze, qualità e risorse per farlo.

“L’autorità si genera nella testa, l’autorevolezza la riconosci nel corpo”

cit. Massimiliano Babusci

Articolo scritto da Cristina Farina

Il mio percorso di Vita mi ha portata a conoscere la sistemica e le costellazioni familiari. In questo contesto ho conosciuto Max, il fondatore di Parentability. Seguo i suoi incontri.  Mi conquista per il suo equilibrio, per la professionalità e per il suo abbraccio!

Difficile definirlo, sarebbe riduttivo. Sicuramente un punto di riferimento, per me, soprattutto dopo la dipartita di Attilio (Maestro ed Amico comune).

Pochi giorni dopo lo stop forzato dovuto al COVID19, mi coinvolge in questo coraggioso progetto che è ChiAmaMi. La sua generosità e la sua passione sono contagiose. Non è sempre facile per me mettermi in gioco ma Max riesce benissimo a coinvolgermi, a farmi percepire il valore di questo contributo.

Lui è sempre disponibile ad un ascolto che apre alla trasformazione e a ricordarmi ciò che da tempo già so ma a volte dimentico: per trasformare, basta semplicemente  stare in ascolto, osservare, prendendo atto di ciò che c’è”.

Condivo questa sua citazione.

Ciò che è espresso è impresso!  E spesso esprimere un pensiero ci rende più liberi di trasformarlo”.

A volte è come per le costellazioni familiari: il cliente arriva, racconta al facilitatore, mette in scena la sua immagine interiore (che corrisponde alla sua attuale verità). In questo modo ha la possibilità di osservare da differenti prospettive, si forma una nuova immagine e prosegue il suo viaggio…

 

Quali meravigliose verità!

Potremmo proseguire ma sento sia meglio fermarmi qui. Personalmente, per dare valore a questa realizzazione, che si rivela con una buona sensazione nel corpo, sento la voglia di coccolarmi il tempo necessario. Sapendo che presto la mia curiosità mi porterà a porgli nuove domande, che mi apriranno a nuove strade.

Grazie Max, grazie!

Articolo scritto da Cristina Farina

Max, avrei bisogno di alcune conferme. Gli confido che rimanere centrata in questi giorni non è facile, tuttavia sento che in questo fermo ci sono tante possibilità da cogliere.  Ad esempio osservare, come in una foto, alcune relazioni alle quali vorrei porre maggiore attenzione.

Il rapporto con mia figlia ed il rapporto con mia madre.  Max mi ascolta, mi pone alcune semplici domande, ammiro la sua capacità di mettere in campo l’arte della maieutica*

* maièutica s. f. ([dal gr. μαιευτικ (τχνη), propr. «(arte) ostetrica», «ostetricia», der. di μαα «mamma, levatrice»]. – Termine con cui viene generalm. designato il metodo dialogico tipico di Socrate, il quale, secondo Platone (dialogo Teeteto), si sarebbe comportato come una levatrice, aiutando gli altri a «partorire» la verità: tale metodo consisteva nell’esercizio del dialogo, ossia in domande e risposte tali da spingere l’interlocutore a ricercare dentro di sé la verità, determinandola in maniera il più possibile autonoma.

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PRENDI IN MANO A TUA VITA E FANNE UN CAPOLAVORO UNICO.
Giovanni Paolo II

 

PROGETTIAMO LA NOSTRA CASA FUTURA?

 

 

Lo facevamo spesso, quando i miei ragazzi erano piccoli.

Ognuno con il proprio foglio di carta, più o meno ampio a seconda delle ambizioni e via a dare libero sfogo alla nostra fantasia.

La mia casa con qualche autolimitazione di troppo, la loro totalmente libera da vincoli.

Ed ecco che tornavano con progetti faraonici (secondo il mio giudizio, non certo secondo loro) dove le loro case avevano piscine, campi da tennis, spa, sale di proiezione e molto altro ancora.

In questi giorni di sosta e riflessione forzata, mi sono ricordata di quanta ricchezza c’era in quei momenti: libera espressione, intima condivisione, complicità, impegno.

Oggi Costanza “la piccola” ha 15 anni, non ama più fare giochi con la mamma ma ha ancora una innata capacità di organizzare alla perfezione le sue idee sopra un foglio bianco. Mi ha sempre stupita la sua capacità di posizionare i suoi progetti nello spazio che le veniva assegnato.

Perché non riproporre lo stesso gioco?

Eccoci qui, in questo lasso di tempo sospeso, a darci questa rinnovata possibilità di esprimere le nostre aspirazioni più intime.

Si parte!

Costanza nel giro di poco mi presenta la sua bozza: splendida!

Ma questa non è una casa, è una Dimora!

Questo non può rimanere un disegno, deve diventare un manifesto, quindi serve un foglio con un formato che lo supporti!

Incantevole!

Costanza ha il coraggio di mettere su carta quello che io per pudore non ho mai osato pensare per me. E ci sono pure parchi e giardini a completare questa dimora.

Nonostante mi occupi di architettura da prima che lei nascesse, credo di non averle mai insegnato a progettare una casa, tanto meno un giardino; evidentemente lei ha saputo cogliere queste capacità da se.

Che meraviglia!

Come avrei potuto fare di meglio?!

A questo punto decidiamo che il progetto è perfetto e va solo colorato perché acquisti ancora maggiore valore e sia la possibilità di frequentare luoghi che per ora sono luoghi dell’anima.

Cosa aggiungere?

Provate anche voi e lasciatevi stupire da quello che appariràe inviateci i vostri disegni … o scriveteci la vostra esperienza!

 

COLORIAMO LE UOVA DI PASQUA
IN MODO NATURALE

 

L’uovo è uno dei simboli della Pasqua.

Oggi vogliamo fare insieme questa attività: colorare le uova con le tinte naturali usando, cipolle, curcuma, caffè, spinaci, erbe, fiori ….

Lo sappiamo che esistono colori alimentari, ma perché non usare la nostra fantasia e scoprire ed imparare qualcosa di nuovo?

MATERIALI OCCORRENTI:

  • Tegame
  • Acqua
  • Uova e….
  • Buccia di cipolla: marrone, arancio
  • Curcuma in polvere: arancio
  • Cavolo viola: verde, azzurro
  • Spinaci: verde
  • Mirtilli: azzurro, viola
  • Caffè (polvere): marrone
  • Vino rosso: rosso, bordeaux
  • Barbabietola rossa: rosa
  • Prezzemolo: verde

Puoi anche usare la buccia della frutta o di altre verdure e scoprire da solo quale colore produce 🙂

PROCEDIMENTO

Cuoci le uova assieme al vegetale di tuo interesse per circa 10-15 minuti.

Aggiungi all’acqua di cottura 2 cucchiainI d’aceto per fissare il colore sul guscio.

Al termine della cottura metti le uova ad asciugare sulla carta assorbente.

Il colore del guscio dell’uovo influenzerà il colore finale.

Se vuoi delle decorazioni originali sulle tue uova divertiti a:

  • mettere attorno all’uovo uno spago;
  • Attaccare sul guscio (usando l’albume dell’uovo) delle foglie o dei fiori…

… scoprirai che alla fine le zone dell’uovo coperte da questi oggetti saranno rimaste non colorate e diventeranno delle decorazioni originali.

Colorare le uova sode con colori naturali è un’attività semplice, divertente che affonda le sue radici nella storia di tutto il mondo.

 

Inviaci le foto delle tue uova!

 

 

tutte le foto sono state prese free dal web

Pronti?

Facciamolo insieme!!!

Materiali occorrenti:

  • carta (bianca, di giornali, qualsiasi)
  • forbici
  • colori
  • colla
  • bacchetta di legno o striscia di stoffa
  • viti , puntine o ago e filo

Forse perché mi piace da sempre usare le mani per costruire, aggiustare, creare…. in genere i giochi che ho fatto e che ancora faccio con i bambini coinvolgono le capacità creative di disegno, pittura … bricolage.


Così mi è balenata questa idea di costruire con la mia bimba un oggetto, gioco, creazione che diventasse parte, almeno per un po’ o della sua cameretta o  del nostro spazio di gioco.

E così abbiamo fatto la parete delle farfalle…..


Abbiamo pitturato, ritagliato, disegnato e incollato insieme …

e alla fine abbiamo ottenuto un piacevole risultato.

Abbiamo cercato su internet le farfalle e alla fine fra le immagini trovate abbiamo scelto una forma che le piacesse e… via al lavoro.

Per rendere il lavoro più veloce ho stampato un bel po’ di farfalle di varie dimensioni, su carta

che poi abbiamo colorato e ritagliato, e anche abbiamo pitturato dei fogli che poi con le forme abbiamo ritagliato.

In mancanza di carta da disegno sono bellissime anche fatte con i fogli di riviste, giornali e con le pagine di un vecchio libro.

Noi abbiamo assemblato il tutto con colla vinilica, filo da pesca (che avevo in casa) e vitine dorate e una barretta di legno.

In mancanza di questi materiali si possono utilizzare benissimo del filo da cucire o del cordino o delle piccole striscioline di stoffa tagliata da un vecchio lenzuolo.

Noi abbiamo scelto le farfalle, tu puoi scegliere quello che preferisci: fiori, stelle, animali, cuori, super eroi, automobiline ….

Crea la parete che vuoi 🙂 con le forme che ami e i colori che ti piacciono!

Certo potrebbe essere che molto lavoro lo faremo noi grandi e tutto sommato è un buon modo per tenere la mente sgombra e comunque il tempo condiviso in questo modo è un buon tempo e il risultato, qualunque esso sia esteticamente, sarà estremamente soddisfacente e resterà un ottimo ricordo di queste giornate.

Insomma…. lanciatevi nell’impresa, siate creativi e divertitevi tutti insieme.