Il Sentiero

Articolo scritto da Prem Siri K.

Facilitatore di Discipline Evolutive, Insegnante di Yoga e Meditazione, Sat Nam Rasayan Healer, parentAbiliter.

 

Il bosco, i sentieri, i laghi

Mi piacciono i sentieri che si aprono nei boschi, ho i miei preferiti, tutti hanno un minimo comune denominatore, sono metafora della vita.

Un sentiero ha dei passaggi semplici, piani, poi inizia ad avere delle curve e a snodarsi tra rami fitti a volte spinosi, poi si riapre per tornare completamente libero e aperto, e dopo un pò ti presenta delle buche su cui tu puoi cadere, inciampare per poi ripartire … a volte un fiume lo attraverso e puoi bagnarti o scivolare, a volte entra in un bosco cosi fitto che devi aprirti la strada e trovare soluzioni.

Non è come camminare il percorso della vita?

Quello che è importante è: dove poni il tuo sguardo?

Ti fissi sulla buca, sul fiume, sul ramo che ti colpisce o sulla bellezza del tutto e della magnificenza della natura? 

Ti sei mai accorto che in ogni istante, ad ogni respiro provi sensazioni piacevoli, spiacevoli e neutre?

Quali sei abituato a scegliere?

Mentre cammini nel bosco e inciampi nella buca, ti accorgi che magari c’è un ramo vicino a te a cui ti puoi aggrappare e non cadere e che nello stesso momento il cielo è azzurro e un raggio di sole infrange le foglie colorate degli alberi del bosco?

Eh già è proprio cosi?

Questo è un altro insegnamento 🙂 appreso, mentre la mia gamba sinistra manifesta un dolore io lo accolgo e osservo nel corpo se c’è un punto in cui c’è più leggerezza e li porto la mia consapevolezza, attenzione e respiro affinché tutto il corpo vibri di quella qualità.

Ogni istante possiamo scegliere se seguire la tristezza, il dolore. l’infelicità o seguire la gioia, la bellezza, la felicità.

Se non lo avete ancora fatto, provate a leggere  “The sunlit path”, troverete tanti spunti sul tema!

E’ un libro, un viaggio scritto da Mirra Alfassa conosciuta come Mère o The Mother, mistica spirituale indiana.

Ecco alcune parole di Mère:

“Two Paths of Yoga”

Ci sono due sentieri dello Yoga, uno di tapasyā (disciplina) e l’altro il surrender. Il sentiero di tapasyā è arduo. Qui ci si affida esclusivamente a se stessi, si procede con le proprie forze. Si sale e si raggiunge secondo la misura della propria forza. C’è sempre il pericolo di cadere. E una volta che si cade, si giace spezzati nell’abisso e non c’è quasi rimedio. L’altro sentiero, quello del surrender, è sicuro e protetto. È qui, però, che gli occidentali trovano le loro difficoltà. Gli è stato insegnato a temere ed evitare tutto ciò che minaccia la loro indipendenza personale. Hanno assorbito con il latte materno il senso dell’individualità. E arrendersi significa rinunciare a tutto questo. In altre parole, si può seguire, come dice Ramakrishna, il cammino del cucciolo di scimmia o quello del cucciolo di gatto. Il cucciolo di scimmia si aggrappa a sua madre per essere portato in giro e deve rimanere saldo, altrimenti se perde la presa, cade. D’altra parte, il gattino non si tiene alla madre, ma è tenuto dalla madre e non ha paura né responsabilità; non ha altro da fare che lasciare che la madre lo tenga e gridare ma ma”.

Ecco alcune parole di Satprem, suo discepolo:

Ci sono due sentieri, diceva Sri Aurobindo, il sentiero dello sforzo e il sentiero illuminato dal sole. Il sentiero dello sforzo è ben noto. È quello che ha presieduto a tutta la nostra vita mentale, perché cerchiamo di raggiungere qualcosa che non abbiamo o pensiamo di non avere. Siamo pieni di desideri, di buchi dolorosi, di vuoti da riempire. Ma il vuoto non viene mai riempito. Non appena viene riempito, se ne apre un altro che ci attira in un’altra ricerca. Siamo come un’assenza di qualcosa che non riesce mai a trovare la sua presenza, se non in rari sprazzi, che svaniscono immediatamente e sembrano lasciare un vuoto ancora più grande. Possiamo dire che ci manca questo o quello, ma in realtà ci manca una cosa, ed è il sé: C’è un’assenza di sé. Perché ciò che è veramente sé è pieno, poiché è”.

Ho dato al mio centro olistico il nome “Il Sentiero Soleggiato” proprio dopo aver letto questo libro.

Quale libro o maestro ha ispirato la tua vita e il tuo cambiamento?

 

Seguimi nel blog, la mia storia continua …

Vuoi camminare con me?

•  Vuoi ricevere la meditazione del respiro consapevole guidata da me? scrivi qui o a segreteria@parentability.it

• Per conoscere i servizi per te in parentAbility, clicca qui : https://parentability.it/servizi-parentability-2/

• Per conoscere le palestre di parentAbility: https://parentability.it/palestre-di-parentability-2/

• Se hai una storia da condividere, condividila con me qui nei commenti

Il sentiero del lago al passo San Pellegrino

La Montagna

Articolo scritto da Prem Siri K.

Facilitatore di Discipline Evolutive, Insegnante di Yoga e Meditazione, Sat Nam Rasayan Healer, parentAbiliter.

 

I primi giorni di ottobre 2021, sono tornata sulle Dolomiti.

Non vedevo l’ora e al tempo stesso ero davvero in crisi. 

Sentivo il cuore battere dalla gioia, la mia mente che continuava a produrre pensieri negativi “non riuscirai a camminare” “non farlo perchè poi non camminerai per giorni” “fermati, sei ancora in tempo” …

Le mie gambe tremavano cosi forte, sembrava che avessi un leone davanti che mi volesse sbranare 🙂

E allora ho fatto quello che so fare meglio, “mi sono fermata, ho respirato, ho chiuso gli occhi e ho sentito i piedi a terra”.

Tutta l’attenzione ai piedi, piede destro e piede sinistro. Ho spostato il peso da un piede all’altro fino a sentirmi stabile e respirando ho portato la stabilità in tutto il corpo … Ero la montagna: forte, ferma, stabile e viva. Imperturbabile, flessibile e coraggiosa

WOW!

Pur sentendo tutta la mia paura del dolore, non il dolore, ma la paura del dolore ho aperto gli occhi e sono partita.

Un passo alla volta sentendo un piede alla volta che poggiava a terra. 

La Terra, la più grande sostenitrice, ti sostiene sempre, aldilà del Tutto e di tutto ciò che vive: autunno, inverno, estate, primavera, tempeste, vento forte, neve, gelo, aridità ….

Niente fretta, solo presenza

Niente aspettativa di risultato, solo la gioia di sentirmi camminare

Niente devo, solo voglio, solo io posso come posso quanto posso

Niente voglio arrivare li, solo iniziamo e godiamoci il sentiero

Quanti insegnamenti che ho appreso, anche riguardo alla mia via spirituale, al Dharma e allo yoga.

 

Seguimi nel blog, la mia storia continua …

Vuoi camminare con me?

•  Vuoi ricevere la meditazione della montagna guidata da me? scrivi qui o a segreteria@parentability.it

• Per conoscere i servizi per te in parentAbility, clicca qui : https://parentability.it/servizi-parentability-2/

• Per conoscere le palestre di parentAbility: https://parentability.it/palestre-di-parentability-2/

• Se hai una storia da condividere, condividila con me qui nei commenti

 

foto scattata sulla cima del sentiero

Essere o non Essere al Giusto Posto?

a cura della dott.ssa Marta Badella
parentAbiliter, Coordinatore Genitoriale

 

Quando una persona sceglie di approcciarsi alla Sistemica, attraverso l’incontro con un professionista, probabilmente sente dentro di sé che qualcosa è fuori posto percependo così il bisogno ed il desiderio di mettere ordine nella sua vita.

Quello che insegna l’approccio Sistemico-Relazionale è che quel “qualcosa fuori posto” molto probabilmente siamo noi nel nostro Sistema familiare d’origine.

Sistema inteso come un insieme di elementi in relazione tra loro.

Cosa significa, allora, essere “Fuori Posto?”

Significa aver smesso di essere al Giusto Posto in quel Sistema, quello nel quale nasciamo per Amore dei nostri genitori.

Abbiamo il diritto di vivere la nostra vita come scegliamo e prima la dobbiamo ricevere dai ns genitori.

Al momento della nascita siamo “completi”, non ci manca nulla e siamo al Giusto Posto.

Attraverso la Sistemica riconosciamo che successivamente, crescendo, spesso escludiamo delle parti di noi, dei membri del nostro Sistema Famiglia, che sono invece indispensabili per restare in quel Giusto Posto originario. 

Uno dei fondamenti della Sistemica, infatti, è NESSUN ESCLUSO dai sistemi familiari

E cosa significa? 

Significa che non si può escludere nessuno a meno che non siamo disposti a pagarne un prezzo. 

Questo prezzo spesso passa attraverso la disarmonia, la sofferenza di altri elementi del sistema, di solito i più piccoli, gli ultimi arrivati.

Ci si potrebbe chiedere: “Quale beneficio avrò nel tornare al Giusto Posto?” 

La Sistemica ti risponde: “L’enorme beneficio di lasciare liberi noi stessi e, in caso, i nostri piccoli e quello di far fluire nuovamente l’energia vitale d’Amore nel tuo Sistema”. 

Si comprende così come spesso andiamo fuori posto perché qualcuno prima di noi ha provato a smettere di amare, interrompendo così quell’energia che permette ai sistemi di essere adattivi, di evolvere nel loro destino. 

Qualcuno per esempio come la nonna, la mamma, un caro il cui spirito ha abbandonato il corpo. 

Spesso vengono viste come delle esclusioni per non volerne sentire il dolore.

Ed è così, allora, che inizia un percorso di sofferenza.

Sofferenza intesa come la distanza tra ciò che è e ciò che vorremmo che fosse. 

Anche per questo spesso serve avere un diverso livello di coscienza.

Perché è con la consapevolezza che si può essere risvegliati alla realtà che invece tendiamo ad interpretare

Il professionista che utilizza un approccio Sistemico-Relazionale offre un percorso evolutivo nel quale acquisire gli strumenti necessari per tornare al “Giusto Posto”, percependo così un nuovo ordine nella nostra vita: un’omeostasi sistemica

E come ci riesce? 

Attraverso la rappresentazione sistemica, tridimensionale che utilizza, ci permette di vedere ciò che, dentro di noi, per molto tempo è rimasto nascosto ai nostri occhi a volte anche alla nostra mente, rendendolo invisibile.

Ma in realtà è sempre stato lì. 

Lo avevamo semplicemente rimosso, dimenticato.

Il Professionista Sistemico ci educa, nel senso originario del termine latino di educĕre: trarre fuori, allevare. 

Ci mette nella condizione di tirare fuori le nostre abilità personali e genitoriali, che da sempre sono presenti in noi, ma sino a quel momento rimaste inespresse.

L’opposto del concetto latino di insĭgnare: imprimere segni nella mente, nel senso di “mettere dentro” a qualcuno la nostra idea, il nostro punto di vista, la nostra personale interpretazione.

La visione sistemica non contempla il concetto di giusto o sbagliato, meglio o peggio.

Piuttosto porta a domandarci se ciò che si osserva è funzionale o disfunzionale alle capacità adattive del Sistema stesso.

Ed anche i ruoli che vi rappresentiamo ci possono aiutare a distinguere ciò che si è da ciò che si interpreta. 

 “Non si può vivere e non evolvere” come sosteneva Darwin.

Ed in questa dimensione, ci rendiamo conto che spesso utilizziamo l’espressione “Io Sono” radicando ancora di più in noi la convinzione di essere ciò che il nostro Sistema Famiglia ci ha insegnato per il solo fatto di appartenere a quel Sistema.

E per questo magari siamo andati fuori posto

Ricordiamoci:” perché un piccolo finisca fuori posto deve esserci almeno un grande consenziente”.

Concludo questa prima tappa del nostro viaggio alla scoperta della Sistemica con una riflessione:

Forse per tornare al Giusto Posto è sufficiente costruire la nuova strada utilizzando tutti i materiali che da sempre abbiamo a disposizione. Nessuno escluso. 

 

Contare i passi

Articolo scritto da Prem Siri K.

Facilitatore di Discipline Evolutive, Insegnante di Yoga e Meditazione, Sat Nam Rasayan Healer, parentAbiliter.

 

Un pò più di 3 anni fa, ho smesso di camminare, un dolore fortissimo alla gamba sinistra mi impediva di farlo.

Cosa è successo?

Non sono caduta, non mi sono fatta male, l’unico ricordo è un sogno che mi ha svegliata la notte con la sensazione che qualcuno mi avesse tagliato la gamba e avesse lasciato li la sua ascia!

Eh lo so sembra una pazzia, così è andata!

Esami negativi, Rx e RM negative, cosa fare?

Pazienza, respiro, accoglienza, gestione della rabbia del non trovare un perchè e quindi una soluzione!

Io ho trovato la mia, contare i passi e respirare.

Ho iniziato che non potevo ne salire, ne scendere le scale, per entrare ed uscire di casa dovevo fare 15 scalini!

Una volta trovata la strategia per le scale, sono riuscita a fare forse 5 metri e poi crollare dal dolore.

Ecco la mia storia “contare i passi”, che oggi mi fa arrivare a percorrere tratte da 3km, fermarmi e farne altri 3.

Adoro camminare, la mia conquista che porto nel cuore è il rifugio Lagazuoi, partendo dalla capanna alpina… lo so non è l’Everest, ma per una che ha passato 20 anni in ufficio su una sedia lo è :-)!

Quindi ho pensato: “ se metto insieme le mie passioni – yoga, camminare, danzare, cantare – ce la posso fare!”

Ecco che ho iniziato a camminare con grazia e lentezza (come una danza), appoggiando bene i piedi e contando i passi (yoga e meditazione camminata) e vibrando mantra (usare la voce abbassa l’infiammazione nel corpo e fa un gran lavoro sul nervo vago).

Ma anche questo non è bastato :-)!

Avevo bisogno di  lasciar andare i pesi, il peso, il fuoco e la rabbia che mi infiammava.

Quindi ho iniziato a curare la mia alimentazione (non da sola, eh) con i consigli del Dott.Rossi :-), togliendo quello che mi crea infiammazione nel corpo e ho iniziato a perdere peso… e con lo yoga, la meditazione e i miei supervisori piano piano ho lasciato andare i miei attaccamenti con amore.

Una delle cose più importanti che mi ha permesso di poter camminare prima strisciando, poi con due stampelle, poi con una stampella, oggi senza 🙂 (in montagna uso ancora i bastoncini) è stare con persone che mi fanno sentire bene, che mi alimentano, con le quali posso essere al 100% me stessa, senza nascondermi, esprimendo chi sono.

Questo per me è un grande dono del cielo!

Essere grati e non dare per scontata la vita, le amicizie, la famiglia.

 

Seguimi nel blog, la mia storia continua …

Se vuoi notizie sulle pratiche scrivi qui o a segreteria@parentability.it

Vuoi camminare con me?

• Se hai una storia da condividere, condividila con me qui nei commenti

• Per conoscere i servizi per te in parentAbility, clicca qui : https://parentability.it/servizi-parentability-2/

•Per conoscere le palestre di parentAbility: https://parentability.it/palestre-di-parentability-2/