Riappropriarsi della propria vitalità, energia, forza, coraggio…

In una delle nostre palestre di parentAbility abbiamo fatto esperienza di sentire la forza e la stabilità e il calore del coraggio che si provano connettendosi alla energia delle proprie origini e discendenza.

“Sei l’unica ragione per cui tutta la nostra stirpe è esistita”: questa frase è come un eco che arriva dalla notte dei tempi e costruisce una catena di sostegno e amore per la vita, che si tramanda di ramo in ramo nell’immenso e infinito albero genealogico della nostra famiglia.

Quando siamo in posizione eretta, guardiamo di fronte a noi l’orizzonte … chi ci sostiene in ogni nostro passo in avanti verso la vita? Chi c’è nella realtà che ci sostiene dietro le nostre spalle?

Dietro la mia spalla destra c’è mio padre, dietro quella sinistra c’è mia madre … ci penso e un grande sospiro di leggerezza sale dal cuore. Non li vedo! Non è importante che io li veda fisicamente, li sento entrambe nelle loro caratteristiche umane, sono li nel loro giusto posto rispetto al me adulto.

Hanno preso il testimone della Vita dai loro genitori, i miei nonni, e l’hanno portato fino a me onorando pienamente tutti i nostri avi.

Wow, che spazio che ho ora nel cuore!

Provo a proseguire ancora e percepisco dietro mia madre e mio padre i miei nonni e poi i miei bisnonni e ancora ancora ancora indietro indietro indietro… fino a che sento un unico grande flusso di prana, di energia vitale che rinvigorisce le mie gambe, rende forte la mia spina dorsale e scalda così tanto il cuore che la mia faccia si apre in un sorriso e in un nuovo grazie a tutto questo.

I miei piedi radicati alla terra vogliono muoversi mano per mano con questa consapevolezza che non sono mai stata sola e che non ho bisogno di attaccarmi o richiedere, perché quella forza vitale, creatrice, sostenitrice è sempre lì con me, insieme al grande teatro della Vita!

Prova anche tu questa meditazione e raccontami la tua esperienza!

Prima leggi le istruzioni e poi procedi con questa meditazione!

Chiudi gli occhi, stai rilassato, non assumere nessuna posizione particolare.

Connettiti al flusso dell’aria che entra e che esce, senti il corpo, senti le tue sensazioni, i tuoi pensieri, osserva, non scegliere niente … scegli di portare sempre più attenzione al respiro e alle sensazioni del corpo più che ai pensieri che ti attraversano.

Senti dietro la tua spalla destra, tuo padre
Senti dietro la tua spalla sinistra, tua madre

Prosegui nella catena che ha fatto giungere la Vita fino a te. Goditi la vista di questa lunghissima fila di uomini e di donna che, pagandone il giusto prezzo hanno preso la Vita dai loro genitori e passata ai loro figli…..fino a te!

Senti dietro la spalla destra di tuo padre, suo padre
Senti dietro la spalla sinistra di padre, sua madre

Fai lo stesso con tua madre e poi con tuo nonno e con tua nonna e cosi indietro e indietro fino alla notte dei tempi…

Senti cosa accade in te, alimentandoti, nutrendoti di questa energia vitale.

Voltati verso questa linea di discendenza così lunga, a perdita d’occhio…. E pronuncia queste parole:

“Dopo di voi ….io! Prendo la Vita al prezzo intero che vi è costata, e che mi è costata….e provo a farne qualcosa di buono in vostro onore”

Inspira ed espira profondamente.

 

Articolo scritto da Prem Siri K. Professionista olistico, counselor, coach e parentAbiliter

PRENDERE COSCIENZA DELLE COSE CHE HANNO SENSO per ME

Puoi spiegarmi cosa mi porta a credere che per stare in relazione, che sia lavoro, amicizia o altro, ci si debba sacrificare, portare pazienza, assecondare umori altalenanti e così via?
Da dove nasce questo caos e, ancora meglio, come posso uscire da questa dinamica confusa ?

Max, parte spesso da una spiegazione che accontenta prima la parte destra del mio cervello, quella razionale, per poi accompagnarmi all’ascolto delle intuizioni e delle verità che vengono da dentro.

E’ una modalità efficace che mi permette di comprendere l’importanza di un processo che è il cambiamento, la crescita, l’evoluzione o semplicemente prendere Coscienza delle cose che hanno senso per me. Aiuta avere la conferma che è giusto sentirsi a disagio quando frequentiamo ancora vecchie abitudini e nel contempo ci sforziamo di introdurne delle nuove.

“E’ come quando vuoi infilare una nuova poltrona in un piccolo salotto, ma ancora non hai buttato quella vecchia sei in un processo dove cerchi di incastrare due elementi in uno spazio ridotto”.

Incredibile il parallelismo!

Nella mia professione di architetto è esattamente quello che chiedo costantemente al mio cliente: per accogliere il nuovo è necessario fare spazio, ringraziando e lasciando andare il vecchio, che ora non è più utile! Quindi questo vale anche per le abitudini: per poter familiarizzare con una nuova abitudine, è prioritario dismettere quelle non più utili.
Può aiutare sapere che certi schemi potremmo averli ereditati e frequentati per anni. Esempio di uno schema familiare per me: “Non è il momento, aspetta ancora, porta pazienza!”

“Essere fuori posto sistemico (*) ti porta a cercare il consenso fuori da te. Spesso, quando si è piccoli e con poche risorse ed esperienze, dover svolgere compiti da grandi e non avendo una chiara percezione della validità del risultato, si sviluppa una certa tendenza a cercare le risposte fuori da noi, dai nostri grandi appunto e poi pian piano anche da altri elementi del contesto. Nella mia esperienza, il risultato è ciò che ti corrisponde, non sentirti dire BRAVA!”.

Quando non mi ascolto, dimentico me, non rispetto il mio sentire e facilmente mi ritrovo a non rispettare neppure l’altro. La mancanza di rispetto si manifesta come possibile risultato del dimenticarsi si se.
Faccio caso all’effetto che queste parole hanno nel mio corpo. Più spesso è la mente che tiene il controllo e sono i pensieri a guidare le mie azioni.

Arriva uno sbuffo, Max mi fa notare che sembro stanca.

In effetti è incredibile, sono anni che mi sono state svelate buone abitudini che mi rendono disponibile a ricevere nuovi e sani atteggiamenti. Tuttavia non basta sapere! E’ necessario esercitare costantemente: solo la pratica affina la capacità di rimanere in ascolto di me.

“Comprendere è molto diverso dal capire”, sottolinea Max.

Imparare ad ascoltare le verità che mi vengono da dentro, sospendere il giudizio con il mondo esterno, fidarmi del mio corpo, poiché riconosce, in ogni istante, cosa è meglio per me.

Come posso fare qualcosa di pratico per ricordare?

Max mi rammenta uno splendido esercizio da fare per licenziare le mie vecchie abitudini: “dallo spazio del cuore, invitale e ringraziale, fai un inchino, dichiara che sono state importanti per te, che hanno un gran posto nel tuo cuore, ti hanno permesso di arrivare fin qui, ora hai altre sfide da affrontare, hai bisogno di altri modi di agire e di relazionarti. Tu e il tuo sistema avete il bisogno di seguire l’evoluzione che siamo e migliori compagnie da frequentare; non escluderle ma accompagnale, gentilmente, ai margini dei tuoi confini abitudinali e relazionali, fuori dalla porta ”… “Lascia fare al corpo ciò che la testa ancora non sa, sospendi, se puoi, l’energia che dedichi a confrontare e dedurre fuori da te, con il resto del mondo e valorizza gli strumenti che hai”…“Rimani con quel sorriso, attrae bellezza, gioia, entusiasmo e disponibilità. Ricorda che l’accoglienza è un passo fondamentale della trasformazione”.

Grazie Max! Grazie!

Riflessione Scritta da Cristina Farina, architetto, professionista olistico, parentAbiliter.

(*) fuori posto sistemico è colui che cerca di comportarsi da “grande” essendo “piccolo” (i.e.: un figlio a cui viene accordata la possibilità di elevarsi a ruolo di genitore, intromettendosi in questioni che riguardano i suoi “grandi”)

«La gratitudine rende quello che abbiamo in abbondanza. È il segno delle anime nobili.» Esopo


Ieri, durante la lezione di
Kid’s Yoga ho fatto conoscere ai bambini presenti la mia amica “Gratitudine”.

Non dice solo grazie, non ha imparato sono le buone maniere, ma ha compreso che vuole vivere nella gratitudine perché la fa sentire bene e vede che il mondo intorno a lei diventa positivo, colorato, gentile e felice.

La Gratitudine è un valore che adulti e bambini potrebbero sviluppare per riconoscere ciò che gli altri fanno per loro e anche apprezzare le cose che hanno.

“Gratitudine dice che a lei ha aiutato a trovare nuovi amici con cui condividere e parlare in modo divertente e gentile! Inoltre, aggiunge che la gratitudine è un muscolo da allenare. Non è facile da capire all’inizio, ma poi ci si prende l’attenzione e non puoi più scordartela!”

Le chiedo “Gratitudine come insegni tu alle persone e ai bambini ad essere grate e riconoscenti?

Ti dico cosa è successo a me e perché mi chiamo Gratitudine…

  1. I miei genitori e gli adulti intorno a me si comportavano in modo generoso, apprezzavano le cose belle che succedevano e mi hanno detto che si dice dare il buon esempio;
  2. poi mi hanno detto che i bambini sono nati per prendere e ricevere, ma che non posso avere tutto 🙂 e che quando mi prende la smania di avere e chiedere, prima mi soffermo a vedere tutte le cose belle che già ho. Poi ogni tanto li vedevo, li guardavo e ho capito che tutti, proprio tutti hanno desideri e bisogni… anche loro.
  3. Ho capito che posso condividere e che dare, regalare qualcosa a qualcuno, può renderlo davvero felice ed è un gesto naturale. Non solo oggetti materiali, basta un sorriso, un bicchiere di acqua, un disegno…
  4. Questa è la cosa più scontata, ma forse è l’allenamento più importante: dire “grazie” quando qualcuno fa qualcosa per noi. Grazie va detto dal profondo del nostro cuore…
  5. I miei genitori mi hanno sempre detto grazie quando facevo qualcosa e mi hanno incentivato a fare la stessa cosa con le persone e con i miei amici.

Ora però vi svelo il segreto dei segreti 🙂 :

La parete della Gratitudine

Ogni giorno io e i miei genitori scriviamo in un grande foglio attaccato alla parete un motivo per essere grati. Lo scriviamo, lo disegniamo e in questo modo impariamo ad essere grati tra noi e a condividere la gratitudine con il mondo.

Una mia amica invece che non aveva una parete disponibile ha creato il quaderno della gratitudine e un’altra ancora mette i fogli e i disegni nel “Barattolo della Gratitudine”…

… è un gioco che facciamo ormai da molti anni e ogni giorno è una scoperta!

Provate anche voi in famiglia e raccontateci come va.

 

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