SI Può EVOLVERE “SO-STANDO”?
Il termine “evoluzione” può essere associato al concetto di “movimento”.
Il significato proprio del termine evoluzione, infatti, è: svolgimento, sviluppo quindi “movimento ordinato a un fine”.
Per questo può dare la percezione di qualcosa che si muove, sia esso il corpo piuttosto che il pensiero o l’anima.
Tuttavia, ho imparato dalla mia personale esperienza che si può evolvere anche in quello spazio del “so-stare”; nella capacità, cioè, di saper stare.
Quel “dolce far nulla” che spesso può essere in contrasto col senso del dovere che avvertiamo quotidianamente di dover fare ciò che c’è da fare.
Si può evolvere anche nei momenti in cui restiamo in silenzio, in cui ci fermiamo ad ascoltare ciò che ci risuona nel profondo.
Come?
Semplicemente accogliendo la nuova consapevolezza che si fa strada in quel silenzio assordante.
Accoglierla senza l’urgenza di dire o di agire qualcosa.
Personalmente non sempre mi risulta semplice od immediato tutto ciò.
Cresciamo in una società in cui l’interventismo, l’urgenza e la frenesia di agire, la fanno da padrone.
Eppure, tutto ciò che mi è accaduto sin ora, mi sta allenando a mantenere “l’equilibrio” anche in quella sensazione spiazzante del “non fare”.
Mi sta allenando a non alimentare quell’urgenza di interventismo che mi ha accompagnata sino a qui.
Noi viviamo tre dimensioni: mente, corpo e spirito.
Capita che una dimensione arrivi ad abbracciare una nuova consapevolezza “prima” delle altre. E quando a farlo è quella dello spirito, beh----a lei non serve muoversi!
A volte abbracciare il “so-stare”, saperci stare dentro permette all’evoluzione di percorre un’autostrada libera da caselli e dal traffico, cosicché nuove coscienze e consapevolezze arrivino anche alla nostra mente ed al nostro corpo.
Sta a noi poi scegliere che uso farne.
Articolo a cura di Marta Badella
parentAbiliter, Life-Coach Sistemico, Coordinatore genitoriale
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